Il problema americano

La minaccia più grande

È possibile che la strategia russa di soccorrere Assad, sia “destinata al fallimento”, come ha detto Obama parlando sabato ai suoi militari, saremmo molto più prudenti però a definirla a contrario del presidente statunitense, anche “un grande errore”. Assad ed il suo regime sono i principali responsabili della crisi in Siria. Un potere smodato, inviso alla popolazione che è alla base della guerra civile. Dopo tre anni di combattimenti l’Is ha preso quartiere in Siria perché riscuote più consensi fra la popolazione musulmana che non ha mai digerito il laicismo dittatoriale di Assad. L’esercito regolare si è disfatto quasi completamente e per il governo combattono già principalmente i pasdaran iraniani e gli hezbollah libanesi, un fronte sciita che è minoritario in Siria, per cui non è affatto detto che anche se i russi capovolgessero le sorti della guerra con un intervento militare massiccio, possano poi salvaguardare anche l’unità del paese. Al limite potranno salvaguardare la minoranza sciita e abbattere il radicalismo sunnita. Quando Putin dice che Assad è disposto a trattare con le opposizioni, si tratta di un annuncio politicamente tardivo, ma che rivela l’indice di come gli equilibri della Siria si siano spostati o si stanno spostando a vantaggio dell’Is e questo oggi è divenuto il principale problema, quando il regime di Assad è già finito nei fatti. Al nord combattono i curdi e i siriani liberi, al sud i drusi si sono emancipati, al centro si espandono l’Is e al Nusra che è l’al Quaeda siriana. Nel caso in cui questi due gruppi, spazzato via Assad, si contendessero il potere, magari trovando un qualche accordo fra loro, per l’America e per l’occidente nel suo complesso sarebbero grane serie. Perché la Siria di Assad, come la Libia di Gheddafi, era una dittatura odiosa, ma per lo meno non era più in grado da tempo di creare preoccupazioni all'estero, nemmeno ad Israele. Con i radicali islamici al potere non sappiamo cosa possa succedere e se domani ci fosse una Siria talebana per capirci, sarebbe un altro paio di maniche. Quando la Russia invase l’Afghanistan alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso l’America non comprese gli sviluppi che si sarebbero costituti nella regione ed aiutò la resistenza senza saper valutare a fondo i rischi dell’islamismo integralista. Conseguente ai dettami della guerra fredda, il problema americano era l’espansionismo sovietico. Ma qual è oggi la ragione per trovare l’accordo con l’Iran sul nucleare e non trovarlo con l’Iran e la Russia sulla Siria? La bandiera dello Stato islamico che sventola su Damasco potrebbe essere una minaccia più grande.

Roma, 14 settembre 2015